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Conegliano - Treviso

LIBERNAUTA 2012

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Concorso a premi per terrestri curiosi dai 14 ai 19 anni e over 20

sabato 20 novembre 2010

Iain Pears - L'UOMO CADUTO DAL TETTO DEL MONDO

Iain  Pears è nato nel 1955 e vive a Oxford. Ha lavorato come giornalista, storico dell’arte e consulente televisivo. Autore di innumerevoli articoli di argomento artistico e storico, ha raggiunto il successo internazionale di pubblico e di critica con il romanzo La quarta verità. È inoltre autore della serie di romanzi polizieschi ambientati nel mondo dell’arte che hanno come protagonisti Taddeo Bottardi, Flavia Di Stefano e Jonathan Argyll. 

 Londra, 1909. Chi era davvero John Stone, facoltoso industriale londinese e burattinaio occulto della grande finanza mondiale, misteriosamente precipitato dalla finestra della propria abitazione in St James’s Square? Se lo chiede Matthew Braddock, cronista di nera completamente estraneo all’ambiente della Borsa, che dopo il funerale di Stone viene ingaggiato dalla giovane e avvenente vedova per cercare un figlio misterioso citato nel testamento del marito. Inizia così un travolgente romanzo costruito a cerchi concentrici, in cui il lettore percorre a ritroso l’irresistibile ascesa di Stone, cominciata a Venezia e a Parigi, in parallelo alla scalata sociale di sua moglie Elizabeth, donna dal passato torbido e inconfessabile, forse all’origine della nemesi che si abbatterà all’improvviso su uno degli uomini più potenti e scaltri del pianeta. 

"Gli omicidi erano i miei preferiti: «Impiccheranno l’assassino del vagone merci», «Lo strangolatore di Ealing implora pietà». I criminali avevano tutti dei soprannomi, quelli validi, per lo meno. Molti li escogitavo proprio io; avevo una certa predisposizione per le frasi a effetto. Ed ero l’unico cronista che faceva anche un’altra cosa, e cioè di tanto in tanto svolgevo indagini su un caso per conto mio. Passavo una parte dei soldi che ottenevo dal giornale ai poliziotti, che erano sensibili a un piccolo incoraggiamento — un bicchiere, un pranzo, un regalo per i figli — allora come oggi. Ero diventato un esperto nel capire come lavoravano polizia e assassini. Fin troppo, agli occhi dei miei colleghi più importanti, che mi giudicavano squallido. A mia discolpa posso dire che condividevo l’interesse della stragrande maggioranza dei lettori, che andavano in brodo di giuggiole a leggere di un bello strangolamento. Non c’era niente di meglio di una vittima giovene e bella uccisa in modo particolarmente efferato. Che piacere per la folla, sempre."

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