L'Idv abbandonata da due deputati si rivolge alla magistratura e invoca un intervento di Napolitano.
Il primo, Antonio Razzi, a settembre diceva: "Hanno tentato di comprarmi". Il secondo, Domenico Scilipoti, ha sette case pignorate. B. soddisfatto: "Abbiamo portato una nuova moralità politica"
Il primo, Antonio Razzi, a settembre diceva: "Hanno tentato di comprarmi". Il secondo, Domenico Scilipoti, ha sette case pignorate. B. soddisfatto: "Abbiamo portato una nuova moralità politica"
I parlamentari come trottole vagano senza sosta da un partito all'altro, con giravolte continue. Come Scilipoti, che prima annuncia che sosterrà il Governo e poi convoca una conferenza stampa per dire che voterà la sfiducia (leggi l'articolo di Gaetano Pecoraro). O Razzi, che a settembre, avvicinato dal Pdl per l'allora passaggio in aula dei cinque punti, rilasciò un'intervista in cui sosteneva che "il patto con gli elettori non va tradito, io sono coerente e sono stato eletto nell'Idv e qui rimarrò fino alla morte" (guarda il video). Oggi invece è entrato ufficialmente in Noi Sud, che in aula sosterrà l'esecutivo. E manda una lettera ad Antonio di Pietro in cui si giustifica ma confonde Pietro Micca con Enrico Toti. L'ex magistrato commenta: "Che il buon Dio abbia pietà di loro" e invoca l'intervento della procura della Repubblica augurandosi che "possa accertare le ragioni per cui alcune persone vengono costrette, indotte o invogliate a cambiare il proprio voto all'ultimo minuto in questo mercato delle vacche che si sta facendo a Montecitorio". La pensa diversamente Berlusconi che, intervenendo telefonicamente a un'iniziativa a favore del Governo organizzata a Verona da Aldo Brancher, ha commentato quanto sta accadendo così: "Noi abbiamo portato una nuova moralità in politica" di Davide Vecchi
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