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Conegliano - Treviso

LIBERNAUTA 2012

LIBERNAUTA 2012
Concorso a premi per terrestri curiosi dai 14 ai 19 anni e over 20

giovedì 6 ottobre 2011

Maggie O'Farrell - LA MANO CHE TENEVA LA MIA

Nella vitale Londra del secondo dopoguerra, la giovane Lexie Sinclair, appena arrivata dalle campagne del Devon, sente che tutto è possibile. Mentre cerca di realizzare il sogno di diventare giornalista, viene in contatto con un mondo pervaso da uno straordinario fermento culturale: la Soho degli anni Cinquanta. Quartiere bohème di locali rumorosi, prostitute, immigrati, e di artisti e intellettuali, come Francis Bacon, Lucien Freud o John Deakin. Qui Lexie trova anche l’amore in un uomo più grande di lei, un importante editore.
Nella Londra di oggi, Elina, una giovane artista finlandese, ha in comune con la sua coetanea di cinquant’anni prima la grande attrazione per questa città e la voglia di affermarsi nel proprio lavoro. Ma Elina è diventata mamma da poco e fatica a superare le difficoltà delle prime settimane a casa con un neonato. Ted, il padre del bambino, le sta accanto in questo momento delicato e anche lui fa i conti con la paternità. Guardando il figlio, la mente di Ted corre alla propria infanzia, ma riaffiorano immagini, ricordi, pensieri che non coincidono con quello che lui sa del proprio passato...


UN BRANO
"Ed ecco Lexie, su un marciapiedi a Marble Arch. Si sta aggiustando il dietro della scarpa e lisciando i capelli. È una serata calda, velata, poco dopo le sei. Uomini in giacca e cravatta e donne con il cappellino e i tacchi alti che tirano bambini per mano le scorrono tutt’intorno come se loro fossero un fiume e lei una roccia.
Ha iniziato il nuovo lavoro da due giorni. È assistente ascensorista in un immenso grande magazzino. L’ufficio di collocamento l’ha mandata lì dopo il risultato desolante della prova di dattilografia, e da allora non fa che ripetere: «Che piano, signora?», «Sale, signore?», «Terzo piano, casalinghi, merceria e modisteria, grazie». Non aveva mai immaginato che si potesse fare una cosa tanto stupida. O di riuscire a tenere a mente la struttura di un negozio di sette piani, O che una persona potesse comprare tante cose: cappelli, cinture, scarpe, calze, cipria, retine per capelli, completi da uomo. Li ha visti, gli elenchi della spesa che le persone reggono con mani guantate, ha sbirciato da dietro. Tanto quello è solo l’inizio, lo sa. E lì, è a Londra: la sua vita in technicolor comincerà da un momento all’altro, ci scommette, ne è sicura: deve cominciare per forza."

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