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Conegliano - Treviso

LIBERNAUTA 2012

LIBERNAUTA 2012
Concorso a premi per terrestri curiosi dai 14 ai 19 anni e over 20

giovedì 17 marzo 2011

LO SDEGNO

Dal libro di Maurizio Viroli:

La libertà dei servi

Laterza Editore. 
 
Dedicato ai cultori dei toni pacati.

“Accanto all’amore della libertà, colloco la passione dello sdegno, inteso come quel profondo senso di repulsione per l’ingiustizia che é proprio degli animi grandi ed é invece del tutto sconosciuto agli animi servili ed ignobili.
Diverso dalla compassione, che é dolore nei confronti dell’immeritata sfortuna di altri, lo sdegno é, in senso stretto, un’ira buona di fronte all’ingiustizia, o meglio ancora l’ira dei buoni: l’ira nei confonti delle persone contro le quali é giusto provare ira. Lo sdegno é insomma la sana ira guidata dalla ragione e come tale può, anzi deve, vivere anche nell’animo della persona mite. Bobbio l’ha definita “l’arma senza la quale non vi é lotta che duri ostinata, senza la quale, vittoriosi, ci si infiacchisce, e, vinti, si cede”.
E’ la virtù dei precursori, degli anticipatori, di quelli che dimostrano che si può lottare e incoraggiano gli altri a seguire il loro esempio anche quando la prudenza, con buoni argomenti, consiglia di stare fermi, di tacere, di adeguarsi e di piegarsi.
Chi agisce per sdegno “esclude interessi e calcoli”, e diventa capace di quel “fanatismo” degli iniziatori che hanno entusiasmo di sincerità e sanno tradurre il pensiero in azione, come scriveva Piero Gobetti nel 1922.
Intransigenza contro cedimento; difesa della Costituzione contro ogni tentativo (non dovremo attendere molto, e vinceranno) di stravolgerla per farne uno strumento di dominio; educazione morale e civile contro la politica ridotta a semplice apparenza e gestione del potere; amore della libertà e sdegno contro gli allettamenti della libertà dei servi e la rassegnazione.
Sono tutti concetti che sanno di vecchio, ne sono consapevole, e che troveranno ascolto solo fra pochi e alzate di spalle e sarcasmo presso i più. Poco male. Osservo solo che le vere rinascite - quelle dalla servitù alla libertà - sono sempre avvenute grazie alla riscoperta di principi antichi.
Così è avvenuto nel Risorgimento e nel Secondo Risorgimento”. 


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