giovedì 5 agosto 2010
Silvia Avallone - ACCIAIO
Silvia Avallone è nata a Biella nel 1984, si è laureata in Filosofia presso l'Università di Bologna. Sue poesie e racconti sono apparsi su 'ClanDestino' e 'Nuovi Argomenti'. Ha pubblicato la raccolta di poesie ‘Il libro dei vent'anni’ (Edizioni della Meridiana, Firenze 2007), vincitrice del premio Alfonso Gatto per l’opera prima. Per Repley’s Film ha scritto Un'attrice e le sue donne su Anna Magnani (2008).
Nel 2010 è uscito il suo romanzo di esordio, Acciaio edito da Rizzoli.
Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni è difficile. E se tuo padre è un buono a nulla o si spezza la schiena nelle acciaierie che danno pane e disperazione a mezza città, il massimo che puoi desiderare è una serata al pattinodromo, o avere un fratello che comandi il branco, o trovare il tuo nome scritto su una panchina. Lo sanno bene Anna e Francesca, amiche inseparabili che tra quelle case popolari si sono trovate e scelte. Quando il corpo adolescente inizia a cambiare, a esplodere sotto i vestiti, in un posto così non hai alternative: o ti nascondi e resti tagliata fuori, oppure sbatti in faccia agli altri la tua bellezza, la usi con violenza e speri che ti aiuti a essere qualcuno. Loro ci provano, convinte che per sopravvivere basti lottare, ma la vita è feroce e non si piega, scorre immobile senza vie d'uscita. Poi un giorno arriva l'amore, però arriva male, le poche certezze vanno in frantumi e anche l'amicizia invincibile tra Anna e Francesca si incrina, sanguina, comincia a far male. Silvia Avallone racconta un'Italia in cerca d'identità e di voce, apre uno squarcio su un'inedita periferia operaia nel tempo in cui, si dice, la classe operaia non esiste più.
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