Ci si può davvero fidare dei Finiani, oggi transfughi dal partito azienda, che per anni hanno votato a schiena curva le peggiori leggi in favore del sultano? Sarebbe questa la “destra europea e repubblicana” tanto auspicata pure dai benpensanti di sinistra? Con rara coerenza Italo Bocchino, uomo immagine di “Futuro e LIbertà”, interpellato da Duccio, rivendica ogni scelta del passato. Prima del “processo breve”, secondo lui, non ci fu nessuna legge su misura. Nessunissima. La prossima volta gli domanderemo se rivoterebbe pure la porcata elettorale e la controriforma della Costituzione: insuperati esempi di manipolazione delle regole fndamentali a colpi di maggioranza. Si prepari bene, però: il suo leader Gianfranco Fini ora ricorda quelle leggi, che l’ex An votò compatta, come storture antidemocratiche.
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