Nato il 27 aprile del 1957 |
alla Rai a Mediaset e ancora alla Rai. Riccardo Iacona - laurea in discipline dello spettacolo alla Facoltà di Lettere e Filosofia all'Università degli Studi di Bologna - è aiuto regista dal 1980 al 1987 per il cinema e la televisione fin quando non inizia a lavorare per la terza rete della Rai. Prima in Scenario di Andrea Barbato e Duello (programmi curati e voluti da Nino Criscenti), poi, dopo l'incontro con Michele Santoro, Samarcanda, Il Rosso e il nero e Temporeale. Nel 1996 lascia la Rai per seguire Santoro su ItaliaUno: è autore insieme a Ruotolo e Formigli dei programmi Moby dick e Moby's. Nel 1999 rientra in Rai sempre insieme a Michele Santoro e lavora per le due testate Circus e Sciuscià. Il suo indirizzo e-mail è r.iacona@rai.it. In Italia i giornalisti sono una specie in via di estinzione. Rari come porcini fuori stagione. Qualcuno però c'è ancora e scrive e parla e quando lo ascoltiamo sappiamo che dice la verità perché spiega quello che già intuiamo, ma rifiutiamo di accettare. Ignorare la realtà può aiutare a vivere, o meglio a sopravvivere, e molti italiani lo fanno. Iacona ci spiega cosa è veramente successo nel Canale di Sicilia, i suoi morti e i respingimenti verso l'inferno della Libia, la fine dello Stato di diritto, la distruzione del sistema scolastico. La testimonianza di Iacona provoca due reazioni, la prima è la bandiera bianca, il seppellirsi nella propria vita privata, rinunciare a ogni tipo di partecipazione sociale, la seconda, quella che preferisco, è una solenne incazzatura verso i predoni del nostro Paese trasformato in un saccheggio permanente e verso il furto più grave, imperdonabile, quello delle coscienze degli italiani. DA UN POST DI BEPPE GRILLO CLICCA QUI E SFOGLIA ALCUNE PAGINE DEL LIBRO |
venerdì 10 settembre 2010
Riccardo Iacona - L'ITALIA IN PRESADIRETTA
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