"La realtà che abbiamo vissuto e sofferto con Giovanni e Paolo racconta
che, diversamente da quanto si ripete nelle cerimonie ufficiali, il male
di mafia non è affatto solo fuori di noi, è anche 'tra noi'. Racconta
che gli assassini e i loro complici non
hanno solo i volti truci e crudeli di coloro che sulla scena dei delitti
si sono sporcati le mani di sangue, ma anche i volti di tanti, di
troppi sepolcri imbiancati. Un popolo di colletti bianchi che hanno
frequentato le nostre stesse scuole e che affollano i migliori salotti:
presidenti del Consiglio, ministri, parlamentari nazionali e regionali,
presidenti della Regione siciliana, vertici dei servizi segreti e della
polizia, alti magistrati, avvocati di grido dalle parcelle d'oro,
personaggi apicali dell'economia e della finanza e molti altri. Tutte
responsabilità penali certificate da sentenze definitive, costate
lacrime e sangue, e tuttavia rimosse da una retorica pubblica e da un
sistema dei media che, tranne poche eccezioni, illuminano a viva luce
solo la faccia del pianeta mafioso abitata dalla mafia popolare, quella
del racket e degli stupefacenti, elevando una parte a simbolo del
tutto." (Dalla prefazione di Roberto Scarpinato)
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