librerie canova

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Conegliano - Treviso

LIBERNAUTA 2012

LIBERNAUTA 2012
Concorso a premi per terrestri curiosi dai 14 ai 19 anni e over 20

mercoledì 21 marzo 2012

Anna Cassarino - A SCUOLA DAGLI ALBERI


Dopo ALBERI DELLA CIVILTA' e ALBERI MONUMENTALI D'ITALIA (presentati più sotto), VIAGGIARE COME LA LUNA  presenta in modo inedito le regioni d'Italia ed i Paesi (Madagascar, Cuba, Mali e Senegal) visitati per costruire il progetto culturale A SCUOLA DAGLI ALBERI. Luoghi, fenomeni naturali, tecniche antiche di costruzione o di cura (adesso all'avanguardia), particolarità che riguardano alberi, animali e persone, attraverso brevi racconti fanno conoscere il realismo magico del mondo.
Con le mie narrazioni volevo e voglio avvicinare le persone a ciò che le può far sentire come parte di un insieme affascinante in cui ciascuno ha una parte di rilievo, quando prende responsabilità di sé.
Dedico il libro all'Italia, nel suo centocinquantesimo anniversario dall'unità, perché leggendolo ci si accorga che patrimonio di tutti, al di là di ogni origine e preferenza, è la natura. Difendere il nostro territorio e quello del mondo intero, si può fare oggi con i mezzi pacifici e fortemente terapeutici, che derivano dal prendersene cura con competenza ed amore.
 
Ecco qui sotto un "raccontarticolo" del libro:
 
LE TERMITI E LE CASE DI TERRA
Lungo la strada della Casamance che porta verso Enampor, gruppetti di palme circondano grandi termitai e li proteggono con l’ombra. Guglie di terra alte fino a sei metri si alzano da una base larga, come un’eruzione del suolo ardente. Sono dure come pietra ed esternamente deserte. Le termiti non escono mai alla luce; vivono nel buio dove scavano e costruiscono lunghissime gallerie per arrivare al cibo, cementando ogni granello di sabbia con le feci collose, riparandone i guasti dopo aver umettato i raccordi con la saliva. Ampie stanze, lunghi corridoi, alti camini, minuscole aperture fanno circolare l’aria perché si rinnovi e mantenga costante la temperatura all’interno, dove migliaia o milioni di creature senza occhi, si riconoscono al tatto e all’odore.
Popolano la terra fin dagli inizi, prima delle formiche, avversarie ben fornite di difese che loro non hanno. E’ da allora che si sono ritirate nei castelli presidiati da soldati, che ne vigilano ogni apertura e la ostruiscono con l’arma che è l’enorme testa cornuta. Non mancheranno mai di cibo, loro che si nutrono di tutto ciò che è vegetale, consumandolo dall’interno, per non esporsi mai alla luce. Una galleria sottile quanto un dito le porta alla base di alberi, che masticano voracemente fino quasi alla corteccia, svuotandolo per intero senza che niente lo lasci sospettare. Solo quando crolla come un abito sospeso nell’aria ci si accorge della loro opera nefasta. Sedie, tavoli, porte e travi si afflosciano d’un tratto dopo il loro passaggio, se appena li si tocca. Degli abiti restano solo i bottoni, dei carri rimangono le parti di ferro. Così è successo a volte.
Qui sembra che non ne abbiano bisogno e la gente vive tranquilla accanto a loro, in case che debbono la tecnica anche a quegli insetti. Come loro, gli uomini le hanno sempre costruite lavorando in gruppo, mescolando terra e paglia con acqua e sterco bovino, ricco della cellulosa che dà sostegno ai vegetali.
Ad Enampor c’è una casa circolare ad impluvio con un cortile interno, dove una vasca raccoglie l’acqua piovana scesa dal tetto rivestito di paglia, con le travi in legno di palma borasso e mangrovia, che resistono alle termiti. Accoglie varie famiglie, ed era stata costruita quando le guerre si combattevano con lance e frecce. A M’lomp ci sono case singole di terra cruda a due piani. L’antico metodo è altrove adattato alle esigenze moderne e le dimore più all’avanguardia lo hanno fatto proprio. Ma ancora si possono vedere dappertutto nel mondo, quelle che anche la povera gente può edificare,  belle come costruzioni di fiaba e robuste come castelli.

n ALBERI DELLA CIVILTA' si trovano le qualità di 110 alberi, fra europei e tropicali, che fanno capire quanto ci possono essere utili per rimediare ai vari guai provocati finora all'ambiente. Qui, in forma narrativa, si conoscono come "grandi maghi", perché capaci di compiere azioni prodigiose come trasformare l'aria in cibo, neutralizzare i veleni, trattenere le montagne e rallentare il vento.  L'impostazione del libro permette di cogliere subito l'utilità degli esseri viventi da cui dipendiamo tutti, perché oltre a darci l'ossigeno indispensabile alla respirazione e smaltire l'inquinamento, stabilizzano e proteggono i terreni, mitigano il clima, sono indispensabili all'esistenza di innumerevoli forme di vita da cui dipende l'equilibrio della terra. E poi ci offrono la bellezza, senza la quale tutto è solo fatica.
Naturalmente, le cose funzionano se ci sono gli alberi giusti, nel posto giusto e trattati bene. Una visione d'insieme che permette di cominciare a capirci qualcosa, lo trovate fra le pagine di questo libro di "favolose storie vere della natura"

ecco qui di seguito un "raccontarticolo":
IL FICO
Centotrentasei milioni di anni fa, le piante della nuova era stavano preparando qualcosa che avrebbe portato grandi progressi alla loro vita ed a quella della terra intera: i fiori con petali e calice. Ben presto il mondo si sarebbe riempito di colori, di forme e di profumi nuovi con le corolle che li avrebbero rivestiti nella stagione dell’amore. Tutto questo, per piacere a certi insetti alati e agli uccelli. Loro li avrebbero aiutati a diffondere la specie con maggior efficacia di quanto facesse il vento  per i modesti fiori e frutti di piante più antiche, spargendo nuvole di polline da un albero all'altro e, più tardi, facendone volar via i semi.
La bellezza e l’aroma dei petali, il nettare e il polline nutriente erano per api, bombi e farfalle che rendessero possibile a quelle delicate meraviglie il farsi frutti. Al loro interno sarebbero stati nascosti i semi perché gli uccelli, mangiandoli, l’indomani li rilasciassero lontano, a germogliare su terre nuove. 
Fra i primi a realizzare la lungimirante impresa c’erano la magnolia ed il fico.
Mentre l’americana magnolia, però, aveva fatto grandi fiori disposti ad accogliere ogni visitatore, il mediorientale caprifico aveva preferito accordarsi con un solo, piccolissimo insetto, che si occupasse di lui e di lui soltanto. Era disposto a favorirlo in tutti i modi, addirittura a costruire dei nidi confortevoli per ospitarlo. Ecco che, allora, in autunno già faceva spuntare sui suoi rami  dei minuscoli fichi verdi e duri, con un forellino sul fondo dentro cui la piccola vespa Blastophaga Psenes poteva mettere al sicuro le sue uova. A primavera si aprivano e i piccoli se ne volavano via per deporre, a Giugno, altre uova nei nuovi fichi più grandi, che noi crediamo frutti. Sono invece fiori rosa simili a tubicini, riuniti e nascosti dentro un sacchetto morbido. Quelli pronti in piena estate potevano essere finalmente fecondati dalla terza generazione di vespine, col polline che trasportavano nell’entrare ed uscire da quei singolari nidi, pieni di dolce nettare. I frutti sono quelli che noi prendiamo per semi.
Gli uomini li trovavano ottimi e avevano cominciato a coltivarli perché sono molto nutrienti, si possono mangiare freschi o essiccati e dalla loro fermentazione si ottiene vino. Ai tempi degli antichi romani, per trasportarli freschi senza che si guastassero, venivano tuffati in una soluzione di acqua e propoli.
Il fico era considerato “albero di Dio”, sacro in molti paesi per la forza  delle radici. Capaci di trovare vene umide nei luoghi più aridi, quando le raggiungono l’acqua può risalire seguendone il percorso a ritroso fino a creare una sorgente, un bene fra i più grandi.
L’albero chiede soprattutto calore, profumando allora l’aria con le sue foglie a forma di grandi mani. Si accontenta della pochissima terra e umidità che trova fra il pietrame e arriva addirittura ad installarsi sui muri, resistendo anche al vento salino insieme al fico d’India, che pure non gli è parente tranne nel nome.
Così come le conifere curano le proprie ferite con la resina, lui lo fa col latice bianco, che sulla pelle umana brucia le piccole escrescenze.
Tutti quelli della sua famiglia, sparsi nei paesi tropicali, sono tenaci e adattabili in tal misura da attecchire dappertutto, anche su altri alberi. Basta un punto dove aggrapparsi e le loro radici si allungano come capelli per metri e metri fino a che trovano la terra in cui sprofondare e installarsi saldamente.
 
PERCHE' COMPERARE QUESTO LIBRO?
Anzitutto perché ci si accorge di quanto l'argomento sia appassionante e alla portata di molti.                          Poi perché per sapere tutte le cose che racconto, dovreste cercare in un'infinità di libri.                             Infine perché uso il risparmio energetico anche con le parole: poche ma buone.


Questo volume di 15 x 21 cm. con 294 pagine in bianco e nero con 70 acquerelli e 70 disegni. + 70 "francobolli" a colori, fa conoscere moltissimi  alberi monumentali  che nobilitano le provincie italiane. 68 di loro sono presentati in "raccontarticoli" per comprendere le qualità, il carattere, la vita, la storia. Di questi c'è anche un ritratto ad acquerello, (stampato in b/n) e dei disegni con foglie, fiori, frutti.  La parte grafica è, però, la meno importante. E', infatti, lo scritto che fa comprendere molte cose dei "più illustri personaggi del popolo vegetale", evidenziando le loro qualità, come lo si può fare con un essere umano o un animale. L'essere stati sempre usati come materiale da costruzione ha purtroppo sviato l'attenzione dalle innumerevoli qualità degli alberi vivi. E' di loro che abbiamo davvero bisogno ed è bene che impariamo a conoscerli.
Quando ogni comune presenterà degnamente fra i personaggi ed i monumenti illustri, almeno un albero monumentale, sarà  un passo importante verso il riconoscimento della natura come parte fondamentale di ogni vero progresso umano

ecco qui di seguito un "raccontarticolo" del libro
 
I TIGLI DI VILLA WELSPERG (TN)
Montagne luminose come le Pale di San Martino sullo sfondo, il torrente dalle acque turchesi che scorre fra i sassi bianchi, il bosco tutt’intorno alla villa che è adesso la casa del parco regionale, fanno venire voglia di metterci radici come i due tigli più grandi e belli del giardino. Sono stati a dimora con lei dal 1853  per la famiglia Welsperg, austriaca in terra che allora era Austria. Come tradizione loro ma anche degli sloveni, dei tedeschi, dei francesi, si piantava un tiglio per assicurarsi la protezione della natura. Meglio ancora se erano due come qui: uno selvatico di forma slanciata, foglie piccole e scure, fioritura precoce, che rappresenta l’uomo e l’inverno accanto a quello nostrano dalla chioma espansa, foglie grandi e chiare, dalla fioritura più tarda, che ricorda la donna e l’estate. Le api che li aiutano a trasformare i fiori dall’intenso profumo in frutti, fanno col nettare un miele tra i migliori e a volte si prendono la melata rilasciata dagli afidi, i minuscoli insetti che succhiano la linfa dalle foglie. Spesso sono le formiche a trasportarli fin lì, per avere poi il liquido zuccherino che rilasciano. Per liberarsene ci si può far aiutare dalle coccinelle, che se li mangiano molto volentieri.
I fiori si possono seccare per farne squisite tisane d’inverno, contro gli spasimi delle malattie da freddo o da cattivo umore. Le foglie giovani sono buone in insalata o come foraggio per gli animali e coi frutti si può fare un olio delicato. I tigli hanno qualità emollienti e disintossicanti, al punto che mangiare il carbone fatto col legno dei loro rami è fra i più efficaci rimedi per salvarsi dagli avvelenamenti. Per questo, fin dall’antichità hanno avuto il titolo di grandi guaritori.
Fra i rami di tigli secolari, in Germania si faceva suonare la banda cittadina o i musicisti durante le feste. Del resto, il loro legno fibroso e indeformabile, da cui viene l’aggettivo tiglioso, è stato usato spesso per costruire strumenti musicali.
Sotto la loro protezione si tenevano riunioni importanti per la comunità, come a Cavalese dove c’è ancora il “banco de la reson”, il doppio anello di sedili di pietra con al centro un piccolo tavolo circolare e grandi tigli tutt’intorno. Il carattere dolce e insieme tenace è quello più adeguato ad ispirare le decisioni.
 
PERCHE' COMPERARE QUESTO LIBRO?
Anzitutto perché in ogni provincia italiana saprete dove trovare alberi tanto belli da superare di gran lunga ogni opera umana.                                                                                                                                               Poi perché finalmente potrete sapere le molte virtù di ciascun albero ed il suo rapporto con gli abitanti animali, vegetali o umani che si trovano nelle sue vicinanze o in relazione con lui.                                                      Infine perché conoscerete anche alberi originari di Paesi tropicali, senza muovervi dall'Italia.




martedì 20 marzo 2012

Alessandro Baricco - TRE VOLTE ALL'ALBA

Tre storie. Tre incontri. Tre episodi in cui scivolano personaggi che si incrociano, per sfasature temporali, in età diverse, sullo sfondo della hall di un hotel. L’albeggiare che annuncia, per tre volte, l’insistenza di un sentimento.

sabato 17 marzo 2012

Barbara Fabbris - IL TEATRO DIDATTICO

Un manuale dedicato agli educatori che vogliono utilizzare la musica e le arti visive come strumento di educazione per gli studenti della scuola primaria e secondaria. Attraverso l’analisi delle realtà drammaturgiche e la stesura di sceneggiature con finalità educative si scopre un nuovo approccio con i giovani, valorizzando le loro potenzialità cognitive e le relazioni.

Barbara Fabbris nasce a Padova nel 1972. Laureata in Discipline della Musica ad indirizzo di Didattica della Musica, oggi è giornalista e docente di Educazione Musicale. Collabora con diversi enti musicali, dedicandosi alla comunicazione didattico-musicale.

venerdì 16 marzo 2012

IL PIANETA AZZURRO

Il Pianeta Azzurro veniva usato anticamente per rinchiudere gli Spiriti Deviati della Galassia dentro corpi umani. 
Prima dell'incarnazione era tolta loro ogni memoria del passato. 
La Pazzia dominava le loro esistenze e si
manifestava in ogni atto quotidiano.
Trascorrevano il tempo ad accumulare
Denaro sotto forma di foglietti di carta e
pezzi di metallo. 
Il concetto di Denaro è impossibile da spiegare a un Non Umano. 
Al Denaro sacrificavano ogni
cosa, la Vita , la Terra, l'Amore. 
Il Denaro, qualcosa di indefinibile e
inesistente in tutto l'Universo, li spingeva
a uccidersi a vicenda. 
Nessuna forza era più potente della loro Follia. Il Pianeta Azzurro, ciclicamente, li sterminava. Ciò consentiva di fare spazio per l'arrivo di
nuovi Spiriti Deviati sino a quando
l'epidemia di Devianza fu presente nella
Galassia. 
Il Pianeta Azzurro è oggi meta
di storici e di ricercatori del significato
nascosto del Denaro" da Wikigalattica.

Da "La settimana" di Beppe Grillo

mercoledì 14 marzo 2012

Chad Harbach - L'ARTE DI VIVERE IN DIFESA

Quando arriva al Westish College, sulle sponde del lago Michigan, Henry Skrimshander è un ragazzo gracile e spaesato, certo soltanto della propria inadeguatezza. Ma sul campo da baseball si trasforma, e un istinto infallibile lo guida in gesti di una grazia assoluta. Mike Schwartz, il suo mentore e migliore amico, ripone in lui tutte le sue speranze di ragazzone stempiato dal cuore grande e dal futuro incerto, mentre Owen Dunne, il compagno di stanza gay e mulatto, lo confonde con l’inarrivabile spigliatezza dei modi e i lapidari giudizi in fatto di letteratura e blue jeans. Poi c’è Guert Affenlight, il rettore che a sessant’anni ha ceduto alla forza di un sentimento inconfessabile, e adesso lotta felice e sgomento per non soccombere alla marea delle proprie emozioni impazzite. Sua figlia Pella sta per tornare in città con una vecchia borsa di vimini e un matrimonio fallito alle spalle, precoce e irrequieta come il giorno in cui se ne andò. Ma al Westish, tra drammi che incombono e amori incipienti, tutto sta per cambiare. E ciascuno, che lo voglia o no, sarà costretto a fare i conti con quella cosa luminosa e terribile che chiamiamo vita. Acclamato, premiato, segnalato come miglior libro dell’anno da oltre trenta prestigiose testate, bestseller in USA, Inghilterra e Olanda, L’arte di vivere in difesa ha consacrato il suo autore capofila di una nuova generazione di narratori americani. Con la naturalezza dei grandi, Chad Harbach regala al lettore il piacere puro di una storia avvolgente, appassionante, che risplende di intelligenza e di umanità.

martedì 13 marzo 2012

IL SIGNIFICATO DELLA VITA

"Un professore terminò la lezione, poi pronunciò le parole di rito: "Ci sono domande?". Uno studente gli chiese: "Professore quale è il significato della vita?". Qualcuno tra i presenti che si apprestava ad uscire rise. Il professore guardò a lungo lo studente, chiedendo con lo sguardo se era una domanda seria. Comprese che lo era. "Le risponderò", disse. Estrasse il portafoglio dalla tasca dei pantaloni, ne tirò fuori uno specchietto rotondo, non più grande di una moneta. Poi disse: "Ero bambino durante la guerra. Un giorno, sulla strada, vidi uno specchio andato in frantumi. Ne conservai il frammento più grande. Eccolo. Cominciai a giocarci e mi lasciai incantare dalla possibilità di dirigere la luce riflessa negli angoli bui dove il sole non brillava mai:buche profonde, crepacci, ripostigli. Conservai il piccolo specchio. Diventando uomo finii per capire che non era soltanto il gioco di un bambino, ma la metafora di quello che avrei potuto fare nella vita. Anch'io sono il frammento di uno specchio che non conosco nella sua interezza. Con quello che ho, però, posso mandare luce - la verità, la comprensione, la bontà, la tenerezza - nei bui nascosti del cuore degli uomini e cambiare qualcosa in qualcuno. Forse altre persone vedranno e faranno altrettanto. In questo, per me, sta il significato della vita."  

ROBERTO SCANNAPIECO, ROMA

giovedì 8 marzo 2012

Paola Mastrocola - FACEBOOK IN THE RAIN

Evandra vive in un piccolo paese del Centro Italia dove fa la casalinga. Rimane vedova all’improvviso, e la sua vita si svuota. Ha una figlia lontana, amiche indaffarate. L’unica salvezza è andare al cimitero, trovarsi con le altre vedove a disporre i fiori per i propri cari. Ma la pioggia... La pioggia ha un ruolo determinante in questa storia. Di colpo Evandra scopre un mondo meraviglioso che fino ad allora le era del tutto ignoto: prende lezioni di Facebook e la sua vita cambia, si popola di personaggi un po’ veri e un po’ finti, buoni, cattivi, enigmatici, timidi. E tra questi, persino un innamorato...
Una moderna favola d’amore, ambientata in un’epoca, la nostra, dove il virtuale si confonde con il reale, ma dove anche s’incontrano quelle anime semplici, appartate e solitarie, che Paola Mastrocola sa far vivere con felice ironia. 


UN BRANO
  "In un piccolo paese del centro Italia, addossato agli Appennini ma non troppo, a un certo punto si produsse un fatto così strano che la gente diceva: non ci posso credere, a andava avanti e indietro sotto le finestre incriminate, anche il giorno dopo e quello dopo ancora, prima di capire come poteva funzionare un marchingegno tale, e chi lo aveva costruito, sempre che qualcuno lo avesse costruito e non fosse invece opera del diavolo..." 

mercoledì 7 marzo 2012

Jeffery Deaver - LA CONSULENTE

La giovane Taylor Lockwood divide le sue giornate tra il lavoro di praticante in un prestigioso studio legale di New York e le serate come pianista jazz nei locali più pittoreschi della città. Ma la sua vita cambia all’improvviso quando uno degli avvocati dello studio, l’intrigante Mitchell Reece, le affida un compito a dir poco delicato: scoprire chi ha rubato il prezioso documento che potrebbe distruggergli la carriera e mandare a rotoli un affare milionario. Sedotta dal fascino dell’imperscrutabile Reece, Taylor accetta l’incarico. Ma più scava nei segreti della Hubbard, White & Willis, più la posta in gioco si fa alta: perché qualcuno è disposto a tutto pur di veder realizzati i propri sinistri piani, e la sete di verità che sprona Taylor a proseguire nelle indagini rischia ogni ora di più di esserle fatale. In una New York torbida e scintillante, tra i jazz club pieni di fumo e gli asettici palazzi in cui si gioca la spietata partita del potere, il grande Deaver dà vita a un thriller pieno di personaggi e situazioni inedite, di tensione e di atmosfera.

sabato 3 marzo 2012

Patty Durath Cooper - ATTRATTO DA UN INSOLITO SOSPETTO

Un ingegnere australiano progettista di strutture sostenibili, un imprenditore italiano, un ingegnere nucleare francese ed il Gotha dell'architettura mondiale si ritrovano in un castello del Veneto orientale per definire un progetto: Vertical City, una enorme futura città interamente sostenibile che deve essere edificata a nord di Sydney. Dall'Australia arriva però una oscura serie di omicidi che mette in pericolo la vita dei protagonisti e complica le relazioni fra i personaggi. Nessuno è quello che dice di essere, nessuno si sente realmente se stesso, nessuno è esente da colpe. Le vicende sentimentali si intrecciano e le emozioni dei protagonisti riverberano sul bush australiano e sulla foresta prealpina, mentre la natura con i suoi improvvisi ed incontrastabili accadimenti infuria sui destini di tutti.

giovedì 1 marzo 2012

Massimo Gramellini - FAI BEI SOGNI


Fai bei sogni è la storia di un segreto celato in una busta per quarant’anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere.
Fai bei sogni
è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra.
Fai bei sogni
è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti.
Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l’inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell’amore e di un’esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.